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È un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.

Written by delux88

Sembra una notte come tutte le altre. Una lenta e gelida notte invernale meneghina, in cui il freddo ti penetra e ti punge fin sotto i calzoni.

Sabato 28 febbraio.

Sembra una notte come tutte le altre. Una lenta e gelida notte invernale meneghina, in cui il freddo ti penetra e ti punge fin sotto i calzoni.
Anche la luce dei lampioni, avvolta in una fievole nebbia, sembra tremare per la temperatura, ma la tapparella della stanza da letto, totalmente abbassata, non le permette di entrare nemmeno per scaldarsi un pochino.

Nella camera completamente buia le cifre rosso sangue, non più molto vivo per la verità, della vecchia e malconcia radiosveglia nera posta sul comodino segnano lo scorrere del tempo: "3.30 AM" pare sussurrare tremolante la decrepita.
Sprofondato nel mio caldo piumone matrimoniale e immerso in un sonno profondissimo, vengo svegliato dall'improvviso e insistente squillare del telefono.

*driiin driiin*

zzz zzz

*driiin driiin*

*accendo la luce*

"Amoooore, ma chi è che rompe a quest'ora?"
"Sarà il principale, di solito chiama più tardi... avrà bisogno di sfogarsi"
"Ma tra tutti quelli che può chiamare, perché proprio te? Vi sentite già una volta alla settimana..."

*driiin driiin*

"Pronto? Salve presidente..."
"Digli di richiamarti domattina che si stava dormendo..."
"No no, non mi disturba affatto, non stavo dormendo, stavo... ah, ha appena ricevuto il resoconto delle spese settimanali?"
"E doveva fartelo sapere proprio adesso, alle tre e mezza di notte? Le priorità della vita..."
"Tutto bene? Siamo in positivo questa settimana?"
"Certo che è in positivo, taccagno com'è!! Paga te e quell'altro scemo per andare a vedere partite nei campetti di periferia di tutta la Lombardia; solo di benzina ti bruci mezzo stipendio... Anzi, già che ci sei, chiedigli un aumento!"
"Come dice? Con la capolista? Sì, sì, vedrò di venire allo stadio oggi..."
"Si, adesso saltiamo il pranzo da mia madre per andare a vedere una stupida partita. Tanto perderanno 4 a 0 come la scorsa volta. E i tifosi cosa dicono?! 'Puntiamo al titolo, puntiamo al titolo'. Mah, 'ogni giorno in questa serie è regalato' te lo dico io. Col cavolo che ci salviamo quest'anno!"
"Il capitano è ancora infortunato?!"
"Eh certo, ha 35 anni suonati e ancora vuole fare il ragazzino. Gioca il sabato in campionato, poi se c'è la coppa rigioca anche il martedì, è ovvio che prima o poi si rompe. Ormai ha così tanta esperienza che potrebbe pure diventare allenatore...
Ma poi come si fa con un solo medico per tutti?! Il povero Francesco Grachisi ha anche la sua bella età, non riesce più a stare dietro a tutti. E pensare che il taccagno una volta ne stipendiava addirittura dieci al suo posto!”
"Gli sponsor sono in calo?!"
"Eh ti credo! Chi vuoi che sponsorizzi una squadra che si è salvata per miracolo la scorsa stagione. Pure allo spareggio mi è toccato assistere. Novanta minuti sotto una pioggia incessante! E per fortuna abbiamo giocato in casa, pensa se ci toccava andare dall'altra parte della penisola!
Una partita di una noia mortale. Uno a zero risicatissimo e per giunta con un rigore inventato. Te lo ricordi lo striscione apparso in curva, vero?"

"Cosa? L'allenatore non le ha detto nulla questa settimana?"
"Ovvio, fa allenare solo i portieri! Gli altri giocatori non ho ancora capito cosa ci vanno a fare al campo d'allenamento! E poi non gli ha manco preso un assistente a quel poveraccio. Tutto da solo deve fare. A parte quello nuovo, quel tale Damiano Saputo, che crede di sapere tutto lui. E invece è bravo solo a dirgli 'gioca un pochino più offensivo' 'alziamo un po' la difesa' 'facciamolo qualche cambio in più'..."
"Ok ok ho capito... Aveva bisogno di qualcos'altro?"
"Sì, certo, vuole che gli andiamo a cantare la ninna-nanna dato che non riesce a prendere sonno!"
"Sì sì va bene, un attimo che vado a prendere i miei appunti... dove li avrò messi?!"
"Sono lì, nella tasca interna della giacca. Certo che sei il solito disordinato amore, non cambierai mai..."

"Eccoli... Allora il candidato di questa settimana si chiama Valerio Ciottoni, ha 16 anni e ha quel non so che in più rispetto agli altri che ho visto. In questo momento della sua carriera, questo giocatore è debole in attacco. Se gli diamo una possibilità per migliorare la propria abilità in regia, questo ragazzo potrebbe diventare insufficiente in essa.
Che dice, lo tesseriamo, boss?"
"Ah, questo è quel ragazzino di cui mi hai parlato tutta settimana: 'e Valerio di qua e Valerio di là, dovresti vedere che talento, che controllo di palla...' "
"Come dice? Sì, 16 anni, esatto. No, ecco, i giorni non li so, non glieli ho ancora chiesti..."
"Pure i giorni vuole sapere? E le ore? Le ore non le vuole sapere? Gliele dico io le ore: sono le 4 di notte!"
"Ah, allora se è così non le interessa..."
"Ecco, ti pareva... sempre così! Chiama, rompe, e poi non gli interessa nemmeno"
"Ok, chiama Martino adesso?"
"Ma non poteva chiamare per primo lui, si sfogava, magari aveva trovato un talento interessante, ne parlavano un po' e così noi dormivamo belli tranquilli!"
"Arrivederci, anche a lei, salve capo"

"Ma amore, ma si può sapere perché ti ha chiamato a quest'ora della notte? Cosa aveva di così urgente da chiederti?"
"Ma cosa ne so?! Ha detto che a quest'ora è pieno un certo metallo e che non poteva aspettare domani mattina... probabilmente non aveva niente di meglio da fare."
"Valli a capire questi presidenti delle squadre di calcio; te l'ho sempre detto che secondo me era meglio quando c'erano le anziane arzille"
"Eh sì... va be' mi è pure passato il sonno. Metto su una tisana calda e faccio un po' di zapping alla tv. Ne vuoi un po' ?"
"No grazie, io mi rimetto a dormire. Buona notte amore"
"Buona notte!"

E' un duro lavoro quello dello scout, ma qualcuno deve pur farlo.

Ma non azzardarti più a chiamarmi alle 3 di notte!

Nota degli Editors: ora vi sentite un po' in colpa per le chiamate fatte nel cuore della notte ai vostri poveri scout? Venite a raccontarcelo sul forum: (16956669.1)