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[SpotligHT] Rubrica, la mia storiA: The Chosen One, il Prescelto

The Chosen One. Con questo titolo, nel febbraio 2002 la rivista Sports Illustrated presentava al mondo il diciasettenne Lebron James, un giovane collegiale che da lì a quache anno sarebbe diventato uno dei giocatori più forti della NBA. La redazione della rivista sportiva ci aveva visto lungo. Allo stesso modo qualcuno qui su Hattrick, guardando a un utente che si dice essere un predestinato, potrebbe esclamare: dev'essere lui il Prescelto

Abbiamo intervistato per voi un altro manager della massima serie, non certo sconosciuto come il collegiale James, ma altrettanto promettente e con ancora molto da dimostrare. Stiamo parlando di -rebus- (10048004), proprietario della squadra Montefreddo CIty (1920274).

1) Un nome un programma, ma ora vogliamo la soluzione: chi si cela dietro -rebus-? Parlaci di te.

Siamo Liguri-Piemontesi, entroterra di Savona, di Carcare in Valle Bormida a pochi Km dal Piemonte: in pratica 20 min dal mare e 40 dai monti.
Lavoro da diversi anni in un magazzino che si occupa di materie plastiche per l'edilizia, la ditta si chiama FIRST.
I dati anagrafici preferisco rimangano un rebus :)

2) Ogni scalata, come ogni viaggio, inizia sempre con il primo passo. Come hai cominciato a giocare ad Hattrick?

Tramite un conoscente che ormai vedo di rado, giocavamo sovente con altri amici alla PS2 a Winning Eleven e mi parlò di questo manageriale. Avendo sempre avuto passione per questo genere, figurati che giocavo nel lontano 99 a Tele+ Premier Manager per PSOne e a Football Manager Campionato per PS2 (e forse qualcosa d'altro che non ricordo), ma tutti questi manageriali non erano online, in pratica giocavi tu contro il computer. Decisi quindi di iscrivermi, mi seguì e mi diede alcuni consigli per qualche tempo la persona che mi aveva indirizzato a HT, poi abbastanza velocemente appresi sempre più cose. Inizialmente la passione ci portò alle U20: per chi si ricorda in Federazione Papabili Nazionalini postavo un sacco di pescate e molte di queste segnalazioni dopo 2/3 stagioni si rivelarono azzeccate, con la convocazione di questi players. Anche io avevo alcuni U20 nel team, in parte acquistati per poco o nulla. Poi dopo qualche stagione mi venne voglia di costruire players più maturi che divennero dei bei multiskill: qualcuno si ricorderà ancora di Bosisio e Frassanito. Iniziando a competere, la cosa ci portò per la prima volta in Serie A e alla vittoria della Coppa Italia, ultima edizione Old Style con i 13 turni away. Il resto... (è già storia? ndr)

3)La tua ascesa è stata veloce ed inarrestabile: 4 promozioni in 5 stagioni in cui hai quasi sempre dominato il girone in segno di manifesta superiorità. Come ci sei riuscito?

Arrivati in serie A la prima volta, con poca cassa per mancanza di trading, la retrocessione in serie B ci fece propendere per una rivoluzione: tutti sul mercato nonostante l'età media del team non fosse elevatissima e le chances di un ritorno immediato in A fossero alte. Ripartimmo con un nuovo progetto, selezionando nell'arco di qualche mese un'ossatura base di giovani giocatori da crescere. Questa recente rinascita sembra essere azzeccata, dato che siamo appunto ritornati in Serie A...

4) Nella tua squdra ci son ben 9 giocatori internazionali, tutti comprati tra le stagioni 57 e 58. Stavi iniziando a gettare le basi per un progetto a lunghissimo termine?

Esatto, o almeno ci provavamo. L'idea era di far crescere questi giovani e tenerli per svariate stagioni. Che la bontà del progetto potesse riportarci in breve tempo in serie A non era del tutto scontata, ma il nuovo ciclo è stato positivo e in poche stagioni abbiamo scalato le serie.

5) Vorrei approfondire meglio il punto cardine su cui hai basato i tuoi successi: la progettazione. Nove stagiorni fa hai deciso di costruire il tuo 11 ideale, acquistando anche a intervalli di vari mesi. Puoi dirci cosa allenavi e su quali skill/età hai basato le tue ricerche di mercato? Sul lungo periodo come hai incastrato il resto dei tasselli del tuo lungimirante mosaico?

Ho cercato di ripetere il precedente progetto che mi aveva portato in serie A e alla vittoria della Coppa Italia nella stagione 55. Cercando di perfezionare e smussare gli angoli ancor più rispetto al primo ciclo. Come detto, dopo la retrocessione in B avevo la possibilità di rigiocarmi la risalita immediata perché team era molto competitivo: l'età media non elevatissima mi avrebbe permesso come minimo tre stagioni di alto livello. A quel punto mi è venuta voglia di ripartire e, non essendo avvezzi alle continue compravendite, la possibilità di avere degli incassi sostanziosi dalla cessione dei players (a malincuore essendo players supermultiskill con esperienza elevata, special perfette e alcuni allenati per più di 10 stagioni) ci ha fatto propendere per la smobilitazione in blocco dell'intera rosa.

Inizialmente non è che avessi le ideee chiarissime, difatti alcuni giocatori li ho acquistati per poi rivenderli. Ci ho messo alcuni mesi a creare un'ossatura base, trovare il target che mi ero prefissato non era semplice. Il primo requisito doveva essere l'esperienza elevata con un'età dai 21 ai 22 anni e special perfette per il ruolo di appartenenza (in realtà il portiere imprevedibile e il tiratore potente non li ho trovati con exp elevata). Le skill non dovevano essere superiori al 15 e inferiori al 13. A quel punto iniziammo la nuova avventura con il nostro grande amore di sempre: "difesa". Allenavamo in questa skill i due terzini, le due ali, i tre CC, il portiere e il tiratore centrale di difesa e nel frattempo scendemmo di qualche categoria, anche se già in serie C arrivammo 6° e andammo ai play-out (poi persi in un match da tripla), ritrovandoci in serie D. Poi provammo a scoprire la skill "cross", a noi del tutto nuova, e ci cimentammo per una stagione abbondante nell'allenare i due terzini e le due ali nello slot al 100% (e quando ci fu la possibilità, visto che stavamo tornando competitivi) il tiratore centrale di difesa e i 3 CC nello slot al 50%. Finita questa novità ci buttammo su passaggi e calci piazzati. Si cominciò a scalare, e dopo la promozione in serie D ritrovai l'allenamento "PM" (regia, ndr) che conoscevamo già: i 3 CC, le due ali e il tiratore centrale di difesa nello slot al 100%, nello slot al 50% i due terzini e ovviamente due slot al 50% in fumo (giocando le ali in campionato, questo si riesce a fare per i primi turni di coppa italia, si sarebbe passato a CP per poi tornare a PM alle amichevoli, dopo l'uscita dalla Coppa Italia). Nel frattempo riscalammo l'Everest e ci ritrovammo nuovamente in serie A.

6) É stato facile per me aspettare che quel distratto del tuo commercialista andasse in pausa caffè per intrufolarmi nel suo ufficio e dare una rapida occhiata ai tuoi resoconti economici. Salta subito all'occhio che il tuo direttore sportivo non si dia un gran da fare sul mercato a differenza di molti suoi colleghi: come contieni le spese senza fare trading? Le tue vecchie cessioni ti permettono di vivere di rendita?

Il nostro DS, come si dice, fa "le nozze con i fichi secchi". Con pochissime compravendite stagionali diventa ancora più ardua mantenere un livello finanziario accettabile. Gli stipendi parecchio elevati e la mancanza di entrate settimanali dal mercato sono un tallone d'Achille che ci portiamo dietro dal momento del nostro ingresso in Hattrick. Mi pare di aver letto in una tua intervista a Peo che per lui il trading sia la parte più bella del gioco. Beh, per me è la peggiore, non mi piace e anzi mi stressa proprio. A differenza dell'allenamento, che reputo la parte più bella e stimolante. Diciamo che la parte economica cerchiamo di centellinarla in modo molto maniacale, andando a recuperare entrate con gli spettatori (sono anni solari che abbiamo un catino da 100.000 posti), qualche spicciolo lo tiriamo su con la cantera e con le rivendite future dei nostri primavera, sperando che vengano ben allenati. Ovviamente diventa fondamentale fare più turni possibili in coppa nazionale e in alcune stagioni, con l'uscita prematura da quest'ultima, diventa un bagno di sangue in termini economici. In serie A gli sponsor sono fortunatamente benevoli. Insomma, cerchiamo di barcamenarci in qualche modo e più o meno riusciamo a rimanere a galla. In pratica il nostro DS è Mandrake, ma... non spargere troppo la voce in giro, non vorrei che qualcuno ce lo soffiasse.

7) Intanto in tutti i bar sportivi il tuo nome, grazie alle ultime vincenti stagioni, ha cominciato a circolare più frequentemente crescendo di pari passo con la tua reputazione. Benchè tu avessi già fatto una fugace apparizione in serie A nella stagione 56, ora i bookmakers sono convinti che tu sia arrivato nella massima serie per restarci e vincerla da "outsider". Le quote così basse indicano che la prossima stagione inizierai con i favori del pronostico. Sei d'accordo con queste voci che ora ti vedono come il favorito?

No, vedo favorito per la vittoria finale dello scudo Araba Fenice. Mar Mousa e Vermotti, che resta un mostro, come possibili alternative. Noi siamo lì e proveremo a fare il massimo possibile: l'handicap della mancanza del PA è troppo elevato per provare a essere capolista alla fine dei 14 match di campionato. L'obiettivo rimane il 6° posto, con vista sui primi quattro, per evitare il play-out.

8) Qual'è il rapporto con il resto degli degli aspetti di Hattrick? Dalla nazionale al forum, passando per l'interazione con gli altri manager e i raduni.

Non siamo dei gran chiaccheroni, sul forum a volte leggo degli strafalcioni da pelle d'oca e utenti a cui piace sborroneggiare e scrivere tanto per dire sempre la loro. Apprezzo chi chiede consigli e accetta i pareri altrui. Quindi preferiamo eviatare per non dare la stessa impressione.
Un aspetto che mi garba é la collezione delle flag, al momento siamo a 129 su 129 away e a una ventina circa di bandierine mancanti per finire le home.
Le nazionali sono un aspetto che mi ha sempre intrigato, dai primi U20 avuti agli attuali e passati NT. Sarebbe bello provare a fare il CT in una piccola realtà, ma il problema è la scarsa conoscenza della lingua inglese: non basterebbe un traduttore a risolvere il problema. Le nazionali italiane al momento per noi sono un tabù, non collaboriamo con gli staff e di conseguenza i voti non piovono dal cielo.
Avevo partecipato a un bel raduno del FI34 a Bologna qualche anno fa, dove ho conosciuto alcuni manager (Denfar, EINSTEIN74_FdN, nemo73, ed ecc.): gente alla mano e simpatica. Al momento mi hanno coinvolto come giudice al processo del lunedì, dove mi accingo a dire le mie strampalate cavolate settimanali.

Spengo il registratore, l'intervista è conclusa e posso ritenermi soddisfatto.

-rebus- va in cucina a prepararmi gentilmente una tazza di caffè, lasciandomi qualche minuto da solo con i miei pensieri. Rifletto su quanta pazienza ci sia voluta per realizzare il suo progetto, sopportando stagioni intere di bottizzazione. Penso a quanto minuziosamente abbia scelto i suoi acquisti e studiatone i dettagli: skills giuste, età ed esperienza, specialità adatta al ruolo, e questo solo per porre le basi e ricominciare.
Ho come l'impressione, però, che non sia finita qui. Come se mancassero diversi ostacoli da superare prima di poter piantare la propria bandiera in cima alla vetta. Ne conto ben 7, a dire il vero. I suoi cogironisti di serie A!

Tra qualche stagione sapremo se il titolo di Chosen One sarà azzeccato come nel caso di Lebron James.

-rebus- ritorna in salotto ridestandomi dai miei pensieri e mi confida che spera che le sue risposte possano essere d'aiuto per i nuovi manager, e d'esempio: la dimostrazione di come nessun traguardo possa essere precluso se si sceglie la strada giusta, percorrendola con metodo e pazienza.

Ringrazio -rebus- per il tempo dedicatomi, e mentre esco di casa lo sento andare in cucina per lavare le tazze. Intona una vecchia canzone di Frank Sinatra, quasi a voler confermare la mia recente riflessione...

"Still, it’s a real good bet,
the best is yet to come".

Federico Murru

2017-10-17 00:57:29, 615 views

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