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[SpotligHT] Rubrica, la mia storiA: la tempesta perfettA

Intervista a BladeSpirit, manager di The Perfect Storm (1695950): un utente capace di portare la sua squadra in serie A nonostante una squadra inferiore agli avversari, prediligendo l'aspetto tattico del gioco.

Ecco la storia di uno degli interpreti tattici più aggressivi di sempre

Alla prima domanda Blade si volta verso uno degli amici che lo assistono in questa sua prima vera intervista hattrickiana e chiede, sinceramente stupito: "ma perchè il giornalista vuol sapere anche se sono sposato e che lavoro faccio?"

Perchè, caro Andrea, una storia, anche quella di un manager di hattrick, va raccontata dall'inizio. Per vedere dove porta. Per capire per quale motivo si è sviluppata in un certo modo. Per comprendere, o almeno intuire, lo spessore del'uomo oltre che del giocatore.
Blade si chiama Andrea, ha 37 anni ed è sposato con una donna (ci tiene a specificarlo, ndr), ha due bimbi piccoli di 2 e 4 anni, di lavoro fa l'impiegato e ha studiato ingegneria. Durante il periodo suddetto di studi ha conosciuto hattrick, che per tempo a disposizione coniuga tutto: tempi, necessità, connessioni casuali e bid randomiche. (Consideriamo questa la domanda numero 1, ndr)

2) La tua è stata una scalata molto lenta: ci sono volute 32 stagioni, di cui 10 consecutive in terza serie, prima di due promozioni consecutive e l'approdo in serie A. Faceva tutto parte di un piano o stavi facendo "gavetta"?

- Le stagioni non le ho contate. Ma ti correggo una cosa. Sono stato sì 10 stagioni in III.6 serie, dove si sono cementate amicizie e rivalità (che sono addirittura sfociate in una pizzata di serie ormai evento ricorrente come pizzata milanese) ma alla decima sono retrocesso in IV. Da lì ho vinto la IV risalendo in III.2. Poi ho vinto la III.2 ma ho perso lo spareggio. Ho rivinto la III.2 salendo diretto. Ho vinto la II.3 salendo in A con uno spareggio ormai storico.

Non c’è stato alcun piano. All’inizio non sapevo cosa fare. Frequentavo il forum Ita. Lì mi innamorai di un trequartista italiano da salvare da un futuro bot. Il trequartista in questione era il mitico Chirizzi. Mi indebitai per prenderlo, e rischiai di fallire. Ma con lui conobbi il mondo della NT. Mi accostai a grandi manager e imparai di fatto la parte tattica e strategica del gioco.
Quindi venendo alla “scalata”... non c’è stata alcuna scalata! Ho sempre creduto nella pazienza e nell’amministrare le risorse al meglio. A furia di tentativi il mio turno sarebbe arrivato, e così è stato. Certo, la svolta è stata la stagione sfigata con la retrocessione in IV. Lì imparai a spillolare come un dannato, e alzai l’asticella della strategia. Poi grazie a Ciuffo conobbi Maresca. Venni a sapere che insieme a Marteam e Zagor avevano un gruppo WA di malati di Hattrick e entrai anche io. Chiamai dentro anche un mio amico hattrickiano di lunga data, enricobig83, e grazie a questo gruppo l’asticella si sarebbe presto elevata anche sul piano del trading e delle skill sui giocatori. E così arrivai in serie A, passando da uno spareggio fortunoso ma nel quale non mi diedi per sconfitto in partenza.

3) Serie A vissuta come traguardo, non come partenza. Cos'è andato storto?

- La serie A non è un traguardo. Io ci volevo restare e feci di tutto, letteralmente di tutto per restarci, ma retrocessi a 10’ dalla fine dell’ultima giornata. Feci 16 punti, mi feci valere seppur avendo 100 hatstats meno degli altri. Senza sfiga in quella serie A ci sarei restato. Ma forse è stato meglio così. Ho imparato cosa vuol dire giocarci. Tutto il resto conta veramente zero rispetto alla serie A. Ho imparato cosa serve e come si giocano le partite importanti. Quando ritornerò, sarà per vincerla.

4) Le ultime ricerche fatte dai nostri schiav....ehm stagisti confermano che tra i nostri lettori ci sono molti giovani niubbi e sognatori. Puoi spiegare cosa significa stare in serie A e come si preparano le partite?

- Stare in serie A è il top dell'esperienza hattrickiana che ho vissuto, e chiaramente quasi il top in assoluto. Non ho avuto esperienza NT diretta, ma il club lo trovo di una grande soddisfazione perché dipende solo da te e devi saper fare veramente tutto, compreso gestire periodi di magra. Non parlo di bot che per me sono una stortura del gioco, seppur fregandomene se ne incontro e magari mi danneggiano o meno. Per dire cosa sia la serie A... una volta lì per me tutto il resto vale poco. La II annoia di brutto. La A è tutto!

Le partite le preparavo come sempre. A monte di tutto si capisce chi è alla propria portata e chi sotto (nessuno, tipicamente :D) e chi sopra. Calendario, atteggiamenti e pillole, tutto un po' a occhio e si parte. Impostato il "cammino" dal punto di vista del TS, il resto è solo conseguenza. Conta solo indovinare se l'altro fa possesso o CA. Chiunque si spinga più in profondità ha tempo da perdere.
Indi la mia preparazione è, cammino del ts, e battezzare se l'altro fa possesso o ca. Punto.

5) Qual'è quindi per te l'aspetto più importante per il successo che hai imparato durante la tua scalata? Tattico,economico o relativo all'allenamento?

- Per me non c’è un aspetto più importante. Ormai, per vincere, devi saper fare tutto bene. E saper fare qualcosa alla perfezione. Io sono nato, come tutti, allenatore. Ma non sono mai stato bravo ad allenare. Mai fatto skill trading, per dire, mai saputo individuare scattanti. Il mio allenamento si è poi evoluto intorno a Chirizzi. Poi mi sono convertito ai vecchi, facendo finta di allenare passaggi. Poi sono diventato stratega. Ho imparato a imbastire rose con quattro soldi e a massimizzare le chance di risultati. Poi sono diventato trader, imparando a fare trading di vecchietti prima, di portieri poi. Ora sto imparando ad allenare bene parate. Credo di eccellere nella parte strategica, grazie alla quale sono arrivato fino alla serie A. Credo di star diventando un bravo trader di portieri e vecchietti, ma ancora sono lontano dal top. Credo di star diventando un bravo allenatore, se non altro di parate, ma ancora lontano dal top. Quando avrò imparato al top questi ultimi due aspetti penso che sarò pronto per vincere!

6) Approfondiamo la parte strategica: Hattrick non lascia molto spazio alla fantasia, quindi come si può eccellere in questo campo?

- La cosa più importante è mettere su una squadra che assecondi il tuo modo di giocare. Perché se non spilloli mai e non pensi a metter su un ca vincente sei un pirla. Se giochi molto sul centrocampo e hai solo 3 centrocampisti sei altrettanto pirla.

La formazione in sé è poco fantasiosa di suo. Ci sono 3 moduli per vincere. 352, 253 e un modulo da ca se ne sei VERAMENTE dotato, tipo chessò il verme, o rebus. Tutto il resto è un modulo per perdere in maniera diversa. Quindi la cosa fondamentale è arrivare col ts giusto e l'atteggiamento giusto alla partita. E questo si può fare se leggi bene le situazioni e gli avversari, trovando i giusti spazi per i pic, il trading, il turnover, la coppa e tutte le altre cose. Picchiando duro dove serve, e risparmiando dove serve. Bisogna capire la stagione. Se la prima di campionato perdi in casa, inutile inseguire chissà quali sogni, a meno di avere uno squadrone e avere doppia fortuna sei spacciato e tanto vale che giochi in difesa e per la cassa. Se invece vinci qualche trasferta fortunata devi affondare l'acceleratore! Bisogna capire le stagioni fortunate e le sfortunate, e bisogna assecondare Hattrick.

In pratica: capisci se Hattrick ti spinge o ti ostacola. Indovina alla perfezione il calendario del ts contando ovviamente anche le pillole. Indovina se giocare di possesso o ca. Punto. Il modulo, le freccine... è solo estetica.
Io faccio sempre questo esempio: con la stessa squadra con cui sono andato in A nei tornei facevo rating di gente di IV. In A ci sono andato per la strategia, cosa che nei tornei non c'è. Ma ci sono solo le freccine, che sono inutili...

7) Sei a stretto contatto anche con la NT italiana di Hattrick, chi o cosa ti ha attirato e introdotto nel mondo delle nazionali?

- Come detto sopra, è stato Chirizzi. Con Chirizzi ho conosciuto gente della NT. Poi in un fortuito incontro con Aldo70 a un internet point al mare è nata la collaborazione come tattico nel suo mandato. Da lì poi sono stato sempre nel giro, di riffa o di raffa. Anche se la NT mi piaceva molto più allora, dove i giocatori erano tutti diversi e c’era molto più estremismo nei modi di giocare. Ora è tutto standardizzato per poterci sguazzare e inventare qualcosa. Il bello è che la NT è potenzialmente di tutti, e che chi ci lavora lo fa per un progetto di squadra comune, in cui tutti possono dire la loro, e dove anche l’ultimo degli arrivati può avere la grande idea ed essere d’aiuto. La ritengo una grande cosa in Hattrick e non capisco come mai così in pochi la seguano.

8) Durante le scorse elezioni la tua candidatura è stata battuta da quella di walterformica. Hai intenzione di riprovarci?

- Non credo ci riproverò a breve. Magari con qualcosa in bacheca, un giorno, se le NT mi piaceranno ancora. Di sicuro se ci riproverò sarà sempre e solo in Italia. Altrove non mi interessa.

Cari lettori, il buon Andrea ci ha descritto alla perfezione tutto ciò che bisogna sapere per restare in serie A: non bastano i soldi, non bastano gli allenandi perfetti, oltre a questo la tempesta deve essere quindi sostenuta e alimentata dalla capacità di analizzare e interpretare la partita, inclusa la gestione del TS e la lettura delle partite.

Andrea e la sua squadra sanno di non poter dirigere il vento, quindi lo assecondano indipendentemente dalla direzione, sperando che il vento possa riportarlo in serie A il prima possibile. Con il vento a favore allora si, la tempesta potrebbe diventare perfetta.

Murru Federico

2018-02-06 01:42:35, 666 views

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