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[SpotligHT] Questi fantasmi!

Licenziare un giocatore. Un gesto ripetuto molte volte, spesso con disinvoltura, altre volte con qualche tentennamento. Questa storia parte da quell'attimo in cui il tempo smette di battere in una dimensione, per proseguire in un'altra. E in quell'altra dimensione molte cose sono sconosciute, tante ignorate mentre altre sono solo percepite. Forse non ci sarà bisogno di nascondersi, impauriti, sotto alle lenzuola per terminare la lettura, però al termine della stessa qualcuno crederà a questi fantasmi.

Questa è una storia di fantasmi. Una storia che ha inizio quando tutto ebbe inizio. Perché quando qualcosa prende “vita”, quell’istante è già consegnato al passato, a chi è passato e trapassato, dando origine ai fantasmi.
Nella ventennale storia di Hattrick molti giocatori sono nati, cresciuti, invecchiati repentinamente seguendo un calendario frenetico. Qualcuno è sopravvissuto in un aldilà dell’aldiquà, accumulando anni e secoli, senza patire né la sorte naturale né quella della maggior parte degli altri: quegli altri, questi fantasmi.
Spesso con molta nonchalance, altre volte con qualche rimpianto, tutti i manager hanno aperto la porta per far uscire, quasi definitivamente, un giovane incompiuto senza presente, un mediocre giocatore senza passato, un giocatore glorioso sul viale del tramonto dove svanisce il futuro. Eppure qualcosa di loro rimane. Per qualche forma di pietà gli sviluppatori hanno provveduto ad esiliare questo imponente esercito di ombre in un limbo fatto di parole, dando notizia per qualche manager inoccupato e nostalgico di andare a leggere qualcosa a proposito della vita al di là del campo. La maggior parte dei fantasmi, secondo le indicazioni racimolate in tutto il mondo, passa una vita meschina: tra litigi al ristorante con la moglie fino alla più mortificante pratica coniugale dello shopping nei centri commerciali; altri più fortunati possono migliorare il loro handicap sui campi da golf mentre alcuni provano nostalgia del loro passato e si aggirano sui campi di allenamento della vecchia squadra, irriconoscibili e senza alcuna riconoscenza; altri ancora pare si dimenino nel territorio dell’alcolismo, girando ubriachi in qualche bettola, ora bevendo una bionda da soli al bar, ora cercando un altro tipo di bionda che soddisfi altra sete, la bionda da rimorchiare in discoteca, aumentando così ad ogni latitudine la percentuale di ossigenate.
In un giro del mondo virtuale, sicuramente in Italia si trovano i casi più disparati (e disperati): dalla guardia del Museo, allo “speleologo”, alla guida dell’Arna rossa che consegna un’immagine molto vicina al Pasquale Amitrano di “Bianco, Rosso e Verdone”; dall’impalatore di Vlad in Transilvania con rimembranze a metà tra il gotico e Fracchia, a quello che si dà all’ippica, per concludere con uno dei tanti che non si rassegna e piuttosto giuoca in terza categoria per allungare nel tempo la sua infamia. Mentre in Spagna qualcuno corre “come un pollo senza testa” nei campi di allenamento della sua vecchia squadra (rischiando le coronarie), in Germania qualche teutonico pieno di birra dà sfogo alla violenza su qualche giovane che commette un brutto fallo, rifilandogli uno sganassone oppure qualcun’altro cerca dapprima di rubare gli occhiali da sole a un fan e poi fugge in taxi (e poi si lamentano degli italiani!). I polacchi si scoprono musicisti o più prosaicamente passano gli asciugamani, ma non manca il solito clan dell’est europeo che trucca le partite per il calcio-scommesse. In Israele emerge invece una certa passione (oltre ai falafel e all’hummus) degli ex calciatori come attori di soap opera a basso costo, roba da Sudamerica, mentre poco si sa dei calciatori cinesi e russi, ma pare che i primi vengano spediti in un campo di rieducazione per ritrovare gli ideali maoisti dopo aver conosciuto gli ozii capitalisti, i secondi sembra siano assoldati per qualche delitto politico.
Solo un giocatore se la spassa, eternamente ricordato e beato come un martire musulmano che però può avere tanti cocktail quante vergini, il famoso Bob (773204) che se la gode in stile Hugh Hefner.
L’eterno ricordo dona loro. Questo cimitero di Hattrick, fatto di iscrizioni su pietre tombali della carriera dei giocatori di qualsiasi grado e talento, una morte che restituisce una radicale quanto democratica eguaglianza, cancellando passati gloriosi o ignominiosi; questa monumentale collezione di epitaffi, lo Spoon River di Hattrick, consegna un’antologia ciclopica che porta con sé innumerevoli storie irraccontabili e mai raccontate. Ed è rischioso e pericoloso andare a sollevare dalla polvere certe storie, come qualche manuale alchemico con strane formule in lingue sconosciute e allo stesso tempo familiari. È rischioso per chi scrive dato che è difficile dover avere a che fare con uno schermo che, stranamente ma non troppo, si spegne appena un attimo prima che i pensieri prendano la forma definita delle parole*: pensieri fantasmi. Anche per chi legge, qualcosa può turbare il sottile equilibrio che divide il visibile dall’invisibile, potendo alterare la percezione di questo con quello: visione fantasma.
Eppure è fin troppo evidente come, dopo aver mandato nel limbo il primo giocatore, il primo a trascolorire fino a diventare invisibile fantasma, l’esperienza di giuoco muti. Non illudetevi che quelli che fino a un attimo prima potevano essere classificati come errori, quelle che potevano sembrare casualità, quelli che potevano essere accidenti, possano ancora essere tali dal momento in cui un fantasma aleggerà tra le vostre pagine. State pur certi che qualche fantasma ci avrà messo lo zampino.

Il fantasma dall’animo nero: è il fantasma peggiore che possa capitare in squadra. Quando si ha in rosa un giocatore dalla brutta faccia, l’espressione torva, i denti digrignati, gli occhi chiusi, un taglio di capelli che potrebbe insospettirvi, attenzione a licenziarlo: potrebbe diventare un’ombra malefica pronta ad aleggiare e ad influenzare negativamente le vostre scelte da manager.
Non ci credete? Banda di scettici. Allora potreste mai pensare che quegli strani inceppamenti del sito che non funziona giusto quando dovete inserire la formazione che avete dimenticato, oppure dovete modificare la formazione per una partita importante, apportare una sostituzione, un riposizionamento, siano il frutto di una casualità? D’accordo. Che dire di quando il giocatore divino scaraventa a lato un calcio di rigore? Un episodio, va bene. Avevi impostato una sostituzione o un riposizionamento e misteriosamente non si è verificato? Solo un qualcosa determinato da incapacità. Allora quella volta che impostando una tattica AIM (attacco al centro) e capitano tutte le azioni sui lati? O al contrario con un bel AOW (attacco sulle ali) di livello 18 e le azioni si svolgono tutte al centro? Bizzarrie del giuoco. Che dire dei cali di forma? Una coincidenza dettata dall’applicazione della teoria degli spompi con la bassa percentuale di allenamento. Bene lettore, se tutto questo non ti ha convinto, presta attenzione al tuo nuovo acquisto o al tuo portiere e non lamentarti di un suo infortunio.
Si continui pure a invocare un Random avverso, ma il fantasma dall’animo nero è una sciagurata presenza che una volta ghermita la vostra squadra difficilmente mollerà la presa. È un’anima in pena, alla ricerca di un riscatto che gli è stato negato in vita, ragion per cui farà di tutto pur di venire alla ribalta e cercare la sua personale vendetta.

Il fantasma dall’animo nobile: questo fantasma è ovviamente buono. Inavvertitamente in qualche modo sarà stato licenziato uno di quei giocatori con lo sguardo simpatico e un sorriso stampato da parte a parte della sua faccia, a volte con il cranio pelato come un pulcino, altre con una di quelle acconciature alla Elvis Presley. Uno di quei giocatori insulsi verso cui può essere nutrita sempre una certa simpatia: per la faccia, l’espressione, per qualche caratteristica tecnica, anche se a nessuno passerebbe mai per la testa che possa diventare un gran giocatore, un ottimo prospetto, un allenando su cui fare un bel po’ di cassa; magari può essere uno di quei giocatori dal passato glorioso, la cui vita viene alimentata dall’impossibilità di scegliere tra il risparmiare 300€ di stipendio al minimo sindacale e la sua presenza in squadra. Tuttavia il Tempo o la Necessità (che spesso coincidono), spingono il manager alla dolorosa scelta. Il trapasso però non cancella ogni traccia dall’animo di questo fantasma gentile. Ecco allora che improvvisamente dei grandi benefici possono riversarsi sulla squadra.
Leggendo qua e là nel Forum AP, spesso si legge di qualche allenatore che non scende mai di carisma o lo fa in maniera ritardata rispetto al consueto. Gli esperti diranno «È per via dei decimali!», mentre nessuno ancora è in grado di calcolare la discesa del carisma dell’allenatore, perché nessuno ha mai considerato il fantasma dall’animo nobile. Così come nessuno ancora è in grado di dare una spiegazione logica a quella vittoria ottenuta grazie ad una scandalosa applicazione di un CA (tattica contropiede) schierato in 2-5-3; o ancora a quello strano scatto in osmosi che improvvisamente regala 100k euro sul confronta trasferimenti; così il gol del TDF (attaccante difensivo) tecnico in una giornata in cui le cataratte del cielo si sono aperte trasformando il campo in una piscina per la pratica di sport acquatici. A proposito di giuochi d’acqua, qualcuno pensa ancora alla fortuna quando finalmente prende all’amo un giovane degno di potersi definire un calciatore? Molti a chiedersi se è valida la regola dell’ID fortunato, dell’ora di pesca (che ha dato origine al detto “Chi dorme non piglia pesci” riferito all’orario di chiamata degli scout, le 3.00 AM).
Questi sono i benefici del fantasma dall’animo nobile, ma non bisogna farsi illusioni: tali benefici svaniranno se si continua a credere che una qualche sorta di Random buono abbia deciso di carezzare dolcemente la vostra squadra. Il fantasma, dall’animo nobile e sensibile, che non è in cerca di riconoscimenti ma è sempre fedele, si sentirà trascurato e non si prodigherà più nelle sue azioni favorevoli: l’allenatore calerà di carisma, la giovane pescata sarà rigettata a causa del commento confuso dello scout, l’acqua annegherà il vostro giocatore tecnico.

Il fantasma dall’animo cretino: sì, è proprio così, esistono anche di questi fantasmi. In vita hanno un’apparenza un po’ stralunata, ricordando molto le foto di inizio secolo XX° di quei malati psichici rinchiusi in un sanatorio mentale: occhi pallati, uno più piccolo dell’altro, capelli scarmigliati, fascette in testa, ogni tipo di stranezza nel volto che lo rende asimmetrico. In breve, l’aspetto di un cretino. In effetti questo tipo di giocatore non può nuocere a una squadra (mai un cretino ha nuociuto a qualcuno), e le sue azioni, malefiche o benefiche non è dato sapersi, si perdono nel dominio del fare senza ragione. Ed ecco allora i poderosi scatti di forma di una riserva che, nonostante il nome ne indichi una qualche utilità, non serve a niente se non a giocare le amichevoli; ecco poi la pescata di un giocatore discreto che solo la specialità potrebbe nobilitare e invece spunta un difensore tecnico nella migliore delle ipotesi o un portiere con un bel “Colpo di Testa”. Inutile dire che tra le sue azioni c’è il doppio-cerotto e infine un bellissimo gol all’89° su un CA spontaneo, con un risultato che vede avanti la propria squadra di 9 gol a cui fa il paio un rigore parato sul vantaggio di 5-0. Il fantasma cretino, insomma, è tale perché sia che voglia aiutare, sia che voglia intralciare la squadra, non ci riuscirà. Una presenza inutile, potrebbe pensarsi, ma guai a crederlo perché la sua presenza è fondamentale per arginare il fantasma dall’animo nero, dato che la sua stupidità intralcerà le azioni malefiche del più malvagio fantasma. E se qualcuno può fare a meno di un cretino nella vita, allora è destinato alla dannazione.

Questa storia potrà apparirvi strana e ognuno è libero di credere o meno in questi fantasmi, di farseli amici, di giocare con loro o di avversarli. Oppure potrà arrivare alla fine della lettura e dire con Eduardo che «I fantasmi non esistono, li creiamo noi, siamo noi i fantasmi!».

Steno Kriek

*mentre scrivevo quest'articolo, davvero il mio pc è saltato nove volte senza motivi apparentemente razionali. Ora ci credete, a questi fantasmi?

2018-09-17 18:22:17, 395 views

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