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[SpotligHT] Serie A: uno scricciolo grande così

Arrivare in alto, alla vetta, è difficile. Confermarsi ancora di più. Approfondiamo la storia di scricciolo, utente che ha dimostrato che la vetta ormai può essere considerata il suo nido, e che ha accettato di raccontarci la sua storia. Com'è diventato il mattatore della Serie A

Vincere non è mai facile. Servono talento, abilità, costanza, attenzione a anche una certa dose di fortuna. Ma c'è qualcosa che è molto, molto più difficile del vincere, ossia il sapersi confermare. Una vittoria occasionale non è semplice da ottenere, ma potrebbe essere frutto di una buona stella, di una congiunzione astrale. Ma più si va avanti e più il fattore fortuna viene meno, si può essere baciati da una buona stella una, due, tre volte, poi basta. Poi diventa necessario avere talento. E oggi possiamo fregiarci di uno dei manager più talentuosi di tutta la storia di Hattrick. Il successo di scricciolo di quest'anno non può essere attribuito al caso, dal momento che si sta parlando di un utente in grado di scalare le classifiche, di vincere lo scudetto all'esordio nella massima categoria (stagione 54, primavera 2014). E da allora non è mai retrocesso, disputando sedici stagioni consecutive in A, di cui sette conclusesi con la vittoria dello Scudetto. Il numero di affermazioni è record assoluto, mentre quello di presenze quasi, è terzo dietro solo a Marrundo e Zagortenay, che vantano rispettivamente diciotto e diciassette partecipazioni complessive alla Serie A.

In questa stagione il titolo si può dire essere stato più che meritato, basta guardare la classifica. Il club di scricciolo, ha chiuso con 30 punti, contro i 21 di Montefreddo City,secondo classificato. Per capirci, c'è stato maggiore distacco tra prima e seconda (nove punti), che tra seconda e ottava (sei). Pare tutto facile, ma così non è stato. Nel girone d'andata i Vermotti sono stati un'autentica schiacciasassi, riuscendo a portare a casa ben 18 punti su 21, impattandosolo contro il CA proprio di Montefreddo City, perdendo in casa con il risultato di 1-3, Il girone di ritorno è iniziato non nel migliore dei modi, con due punti in tre partite, frutto dei pareggi contro Mar Mousa e MAGICO EMPOLI! e della sconfitta contro Nuceria. Ma i sogni delle inseguitrici sono durati poco, i Vermotti si sono risvegliati, aggiudicandosi 10 degli ultimi 12 punti in palio, frutto delle vittorie contro Montefreddo City (vendicando la sconfitta dell'andata), L'Araba fenice e Martiri Oscuri FC e del pareggio con A.C. Sole. Chiude così un girone diritorno con uno score inferiore rispetto all'andata (12 punti contro 18), ma comunque positivo. Basti pensare che avesse totalizzato anche all'andata 12 punti, avrebbe comunque chiuso in vetta. I Vermotti chiudono la stagione con la miglior difesa (appena 16 le reti subite), mentre devono accontentarsi del secondo miglior attacco (29 reti, contro le 30 di Montefreddo City).

Ma adesso direi di fare un passo indietro e lasciare il centro della scena a scricciolo in persona, che ci racconterà la sua storia, di come ha conquistato la Serie A e di come ha dimostrato di saperla difendere egregiamente.

Ogni tanto mi arrivano HT-mail con richieste di aiuto sul come costruire una squadra vincente, sul come si riesce ad arrivare in A o sul come si riesca a restarci a lungo. Spotlight mi da ora l’opportunità di raccontare la mia storia e magari qualcuno potrà trovare lo spunto per cercare la propria strada.

Sono iscritto dal 2009 ed allora i neo-iscritti partivano dalla XI serie. Altri tempi!
Ho iniziato come credo tutti senza nozioni precise di come funzionasse il gioco e quindi facendo qualche errore banale. Nel frattempo gli amici che mi avevano fatto conoscere questo giochino venivano promossi ed io fallivo la prima promozione. Da lì lo stimolo a migliorare ed è arrivata la svolta: mi son letto il manuale per intero, ho iniziato a frequentare i forum AP (allora DAP) ed Italia ed a sviscerare così il “problema Hattrick”.

Una delle diatribe che si riscontrava spesso nei forum, in merito a come salire in serie alte, era tra i sostenitori del progetto a lungo termine ed i fautori del trading sui giocatori. Io decisi di non decidere, seguendo entrambe le strade.
Iniziai ad allenare difesa, perché mi garantiva il maggior numero di slot di allenamento completo. Poco importava che fosse il più lento e che mi costringesse a giocare moduli poco prestazionali. Non avevo fretta.
Allenavo 5 giocatori a medio termine che schieravo in campionato ed usavo le slot delle amichevoli per fare “skill trading” (acquistare giocatori vicini allo scatto di skill, allenarli per 1 o 2 settimane al massimo e rivenderli). Ogni slot disponibile in amichevole doveva essere era una fonte di guadagno. Sfruttavo infatti anche l’allenamento per “osmosi” (l’esiguo allenamento che prendono i giocatori schierati fuori dalle posizioni primarie di allenamento) ed anche i minuti dei tempi supplementari nelle amichevoli con regole di coppa, programmate per tentare di strappare il pareggio fino a fine partita. Questa combinazione di allenamento mi permetteva di far crescere economicamente la squadra e contemporaneamente di essere competitivo in campionato.
Sono andato a spulciare qualche dato che avevo inserito in uno studio all’interno della federazione che frequentavo. I dati raccolti tra l’inizio della stagione 41 e la metà della stagione 44 riportavano una crescita economica della squadra di poco più di un milione a settimana.

Nel frattempo stavo scalando le serie. Appena le finanze me lo permisero iniziai il vero progetto a lungo termine. Comprai 4 allenandi 21enni con alta esperienza appena usciti alle rispettive nazionali U-20 che sarebbero diventati i futuri terzini e difensori centrali, colonne della mia squadra (ero allora in VII). Man mano che salivo i giocatori nei ruoli non allenati si avvicendavano e ne prendevo di più forti, iniziavo a rinunciare a qualche slot di allenamento per poter competere con moduli più prestazionali (prima difesa a 4 e poi dalla IV serie anche a 3 al bisogno). Il trading scientifico doveva essere un po’ frenato nelle fasi calde delle stagioni per non prendere troppi cali di TS (spirito di squadra).

Il progetto mi ha portato ad arrivare in A e vincere il mio primo scudetto in 15 stagioni complessive, partendo appunto dall’XI serie. Era la stagione 54.

Avevo una rosa ormai ultratrentenne e da lì in avanti l'allenamento non sarebbe bastato a compensare il deprezzamento della rosa, inevitabile a causa dei deskills e della diminuzione di valore connessa all'età che avanzava. Ricordo che a quei tempi i deskills erano più pesanti di ora. Un trentatreenne era un giocatore da rottamare, mentre ora garantisce ottime prestazioni.

Avevo circa 70 milioni in cassa e, anche a causa di un po’ di stanchezza nel seguire costantemente il mercato, avevo deciso di affrontare le necessità di ricambio generazionale dei titolari, sfruttando il gruzzolo che mi ero creato nelle stagioni precedenti. Probabilmente mi sarei potuto mantenere per parecchie stagioni.
Ma arriva l’imprevisto… Di punto in bianco i proprietari del giochino pubblicano un editoriale che annuncia l’entrata in funzione del nuovo sistema dello staff, con l'inserimento tra i suoi componenti del direttore finanziario, concepito per contrastare il fenomeno degli accumulatori. A breve mi sarei trovato a poter sfruttare solo una parte della cassa che mi ero creato nelle stagioni precedenti.
Dopo un primo tentativo di agire sul mercato per immobilizzare almeno parte del capitale (tentativo fallito perché molti altri utenti stavano cercando di fare la stessa cosa con prezzi che schizzavano alle stelle) ho deciso di prendere la difficoltà come una nuova sfida: restare competitivo nonostante il fair play finanziario.

Non potendo contare sull'allenamento, la fonte principale di crescita economica resta il mercato, ma lo skill trading a me caro era ormai diventato scomodo, dato che fare strada in coppa diventava fondamentale sia per avere maggiori introiti dagli incassi, sia per poter gestire i PIC in ottica campionato.
Dovevo trovare altre fonti di guadagno, che si conciliassero con la competitività ai massimi livelli e li ho trovati in parte nel day trading durante la stagione, ma soprattutto facendo season trading a cavallo tra le fasi finali delle stagioni e l'inizio delle successive.

E' inoltre fondamentale la scelta sull'acquisto dei titolari. Il valore di mercato dei giocatori più forti in circolazione è spesso sproporzionato rispetto a quello di giocatori con abilità leggermente inferiori ma che garantiscono comunque un ottimo contributo, quindi spesso scelgo i giocatori in funzione del miglior rapporto qualità/prezzo, piuttosto che del migliore apporto che potrebbero dare alla squadra.
Altre fonti importanti di sostentamento sono stati gli incassi di coppa, sopratturro quando riuscivo a portare la squadra oltre la soglia delle partite in campo neutro (dal 9° turno in poi), gli incassi nelle partite agli Hattrick Masters ed i premi nelle varie competizioni. Insomma vincere aiuta l'economia di squadra e l'economia aiuta a vincere.

Ora mi ritrovo con circa 45 milioni in cassa, quindi ho utilizzato circa 25 milioni nelle 16 stagioni in cui sono stato in A, ovvero 1,5 milioni in media a stagione.
La domanda che immagino sorgerà spontanea: è possibile restare ad alti livelli senza un'adeguata cassa di partenza. Difficile, secondo me, ma non impossibile. Ci sono utenti e squadre che nelle ultime stagioni hanno incrementato il valore economico della propria squadra, pur giocando in A e II. Uno fra tutti _Peo_ (1824733) del Mar Mousa (551844). Serve però una profonda conoscenza del mercato, una gran costanza nell’eseguire le operazioni di compravendita e mettere in conto qualche sacrificio in termini sportivi, dovuto ad esempio alla necessità di sacrificare alcuni ordini nelle partite ufficiali per dare presenze ai giocatori da rivendere, a qualche calo di TS (spirito di squadra).

Questa la breve storia della strada che ho percorso finora in hattrick e che mi ha portato a restare competitivo in ogni serie affrontata da quando mi sono iscritto ad oggi. Non credo sia l’unica strada percorribile, né la migliore.



E questa, Signore e Signori, è la storia di scricciolo. Di come sia possibile partire dall'ormai estinta XI per arrivare a vincere Campionati e disputare Hattrick Masters.

Ci tengo a ringraziare calorosamente scricciolo per essere stato così disponibile a partecipare a questa edizione di SpotligHT. Un grosso ringraziamento va anche a chi legge sempre i nostri articoli.

Fabio Ferrero

2018-11-17 10:33:15, 447 views

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