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Per giustificare la sostenibilità, al fine giunsi in Serie A

Eccoci al primo di due appuntamenti in cui provo a raccontarvi la mia esperienza come manager hattrickiano della Gatto Ciccione F.C. .

Mi suggerirono questa possibilità quando arrivai in serie A, poi, scrivendo mi sono un po' perso, cercando a più riprese l'ispirazione per provare a sintetizzare al meglio tanti ricordi ed emozioni ludiche. Se l'idea di sintesi si è assolutamente persa per strada e son stato decisamente lungo, credo ne sia comunque venuta fuori una personale raccolta di riflessioni e aneddoti estratti da tante stagioni giocate in HT che spero avrete la pazienza di leggere.

In questo primo appuntamento vi racconto di come intendo il piacere del gioco e di come mi sono divertito a misurare le mie capacità a confronto con gli altri, tra tattiche, tatticismi e random.

Un caro saluto a tutta la comunità italiana di HT, mi chiamo MastroTJ (per gli amici Gigi) e sono un manager di HT che a partire dalla stagione 51, ha avuto il piacere di giocare in serie A per 3 stagioni (presto 4). In passato ho vinto la Coppa Italia, in quella stessa stagione avevo sfiorato la A perdendo allo spareggio.

In un gioco in cui è opinione diffusa che senza trading non si va da nessuna parte, ci sono riuscito con una media di circa 30 trasferimenti a stagione (compresi giovani venduti, pseudo spompi, etc.) ed un passivo di circa 3 milioni tra vendite e acquisti. Per chi non è uso a questi numeri, i top manager di Serie A (che ovviamente essendo anche bravi sul mercato, sono manager più completi e quindi più bravi) si aggirano tra gli oltre 200 e gli 80 trasferimenti a stagione, con differenze tra entrate/uscite comprese tra i 350 e i 100 milioni.

Nonostante i risultati ottenuti siano rilevanti, ce n'è uno che parrebbe facile facile, ma non sono ancora riuscito a raggiungere: il riconoscimento dei 10 milioni in cassa. Infatti, in quasi 25 stagioni, non sono mai riuscito a mettere da parte 10 milioni tutti insieme.

Quanto detto più che altro per incuriosirvi e quindi incoraggiarvi a leggere il mio modo di giocare ad HT, ovviamente divertendomi, perché si gioca innanzitutto per divertirsi!

I - Io ed HT, il piacere di giocare

Diversi anni fa ero un grande appassionato di un manageriale che girava su PC, l'oramai storico Championship Manager, ex-Scudetto, poi divenuto Football Manager. Mi piaceva molto e, quando un amico mi disse che esisteva un manageriale gratuito on line, dove era possibile confrontarsi con altri giocatori veri, non ho saputo resistere.

Comprese le differenze (abissali) tra questo gioco e la mia precedente passione manageriale, non ho perso l'entusiasmo e l'idea di confrontarmi con un sacco di altri manager veri è continuata a sembrarmi fantastica. Cominciai così, lentamente, ad entrare nella filosofia hattrickiana.

Quello che mi piacque da subito, nel contesto del confronto tra tante persone reali, era il fatto di non dover essere necessariamente on line durante le partite, ovvero di non trovarsi poi di fonte alla scelta di trasformare il tempo libero dedicato al gioco in un "obbligo", un appuntamento fisso che avrebbe alla lunga portato ad una scelta, insomma, lo ritenni un gioco sostenibile.

Capirete quindi che quando ho poi scoperto il mondo dei trader e della via all'arricchimento economico a suon di appostamenti quotidiani, me ne sono tenuto alla larga. Ciononostante, in passato, qualche trasferimento di ST l'ho fatto anche io, a tempo perso, solo in alcuni periodi, l'importante dal mio punto di vista era farlo quando ne avevo voglia, che non divenisse un dovere per andare avanti.

II - Vincere tra Tattica, Tatticismi e Random

Spesso, quando mi è capitato di parlare del mio HT a raduni, pizze e birre, invece di parlare della serie A o della Coppa, amo ricordare la mia prima promozione, quella della mia terza stagione, in VIII.1774.

Ai tempi il gioco mi era ancora in parte oscuro, mi trascinava con un gnubb-entusiasmo che riconosco oggi in tante squadre esordienti, di cui mi capita di leggere romantici post nei vari forum.

La storia è questa, quando il mio team era pronto per fare il salto in VII ecco arrivare il riccone, una squadra che si era lasciata retrocedere accumulando una valanga di milioni. Avrebbe sulla carta vinto facile il girone, soldi e valutazioni superiori in tutti i reparti, poteva già ambire alla V, da questo, la reazione: io non mi rassegnai al secondo posto e cercai di rafforzarmi ulteriormente negli aspetti del gioco che più mi piacevano.

Contrario a buttarmi sul mercato e snaturare il mio gioco, perdere il divertimento nel giocare, mi buttai ulteriormente nello studio avanzato dei vari aspetti del gioco e si aprì un nuovo mondo: gestione del TS (Danfisico), carisma dell’allenatore, dati sui portavoce, fiducia, statistiche sul possesso (HomerJay), distribuzione delle azioni e tante altre tabelle.

Fu così che leggendo un po' tutte queste informazioni scelsi di convertire un mio giocatore in allenatore carismatico (insufficiente in carisma per la precisione, le casse non permettevano di più), il centrocampo era l'unico mio punto di forza, lo allenavo piuttosto bene, con questo contributo (miglior TS) potevo provare a recuperare in parte il gap.

In VIII con zero possibilità di fare 2 turni di coppa? Nessuno avallava questa mia scelta, infatti, era opinione diffusa che l'allenatore carismatico servisse solo dalla VI in su. Ma il livello delle altre squadre nella nostra VIII era oramai bassino rispetto al mio, quindi, motsando nel primo nostro scontro (3a giornata), poi piccando con costanza per tutto il campionato, sarei arrivato alla sfida decisiva in casa mia (12a giornata) con un TS al massimo e, piazzandogli un TA + mega MOTS, gli avrei annientato un centrocampo milionario con buone possibilità di vincere il match.

Così andò, un bluff lungo una stagione con il doppio intento di accumulare TS e di ingannare il mio avversario sui reali valori del mio centrocampo (sempre in PIC, quindi all'apparenza più debole) conclusosi con la valutazione stagionale di centrocampo più alta di tutte le VIII (nonostante l'organico, ben allenato, ma modesto) e un 5-0 perentorio (114962913) che mi lanciò verso la VII senza alcuna possibilità di replica. Pensare che la stagione era iniziata nel peggiore dei modi, un secco 0-8 in coppa contro un'altra squadra fiorentina: f.c. purplehaze di anto83 che poi avrei avuto il piacere di conoscere personalmente.

Questo ritengo sia un esempio di come si possa riuscire a far fruttare l'utilizzo di tattica e tatticismi, ovvero, come già detto, un bluff lungo tutta una stagione per indurre l'avversario a pensare che sarà facile affrontarti e farlo giocare in relax, convinto che la spunterà facile, infine spiazzarlo utilizzando una tattica ad hoc (nel caso il TA+MOTS). Per il resto nelle serie basse solitamente era abbastanza facile immaginare il modulo dell'avversario, spesso i manager tendono a convincersi che ci sia un modo di giocare che porta maggiore profitto e, con l'organico solitamente limitato, in parte è anche vero.

Quando però cominci a salire di livello, la situazione cambia, gli avversari si scremano e ti scontri contro il top del top, gente che anche se gioca con i soldi, sa anche di tattica, quindi non è che puoi semplicemente giocare in base ai livelli che farà l'avversario, perché lui stesso giocherà in base ai tuoi livelli e allora parte l'analisi del manager, se è disposto ad osare, se preferisce andare sul sicuro, come penserà di piazzare la squadra contro di te.

Di tatticismi di alto livello vi racconterò due episodi diversi tra loro.

Il primo esempio in un momento storico della mia squadra, quando mi stavo giocando sia la coppa (ottavi) che il campionato (a 3 giornate dal termine, secondo a 4 punti). In vista dello scontro diretto in casa mia (350569417), l'avversario, più forte di me, anche lui in coppa, mi chiese di fare un doppio PIC.

Non mi piace molto la storia del doppio PIC, è un modo per togliere divertimento al gioco, ma non ho dubbi, chi lo chiede probabilmente ha un po' di soggezione in vista del match in questione e di quelli a venire, mentre, sicuramente, ha voglia di piccare. Essendo solitamente la mia squadra anche la più debole non ho alcuna intenzione di concedergli pure la certezza di incontrarlo in PIC, anche se, in quel caso, visto le bassissime probabilità di successo in campionato, avevo la certezza di mettere partitella, semplicemente, per me era meglio puntare sulla coppa, dove, con un po' di fortuna, potevo arrivare alla finale.

In quel caso il mio rifiuto innervosì non poco il mio avversario, ci fu un animato (da parte sua) scambio di HT-mail e il suo nervosismo, a mio avviso, si rifletté sulla preparazione del match, dove non mise affatto la formazione più logica e perse nonostante il mio PIC. Di conseguenza, con la fiducia sicuramente più bassa, perse anche la partita di coppa (363609860).

Fu la svolta della stagione, vinsi la coppa e alla fine lo superai in campionato, anche se poi, persi lo spareggio e rimasi in II.

Per concludere con gli esempi, parlerò di uno scontro decisivo per la salvezza nella mia prima stagione di Serie A (412044229). L'avversario è il simpatico Maresca, la partita è a casa sua. Non c'è niente di eccezionale tutto sommato, soltanto un ragionamento contorto quanto vincente.

L'avversario è in gamba, molto preparato, con forze più o meno equivalenti alle mie. Preparo il match impostando la formazione al meglio per quel che posso, sapendo che lui ha il vantaggio della casa, mentre io, con un po' di sfortuna, sono appena uscito dalla coppa, quindi, visto che siamo a metà campionato e da lì in poi sarà dura mantenere alto il TS, metto PIC e contropiede. Le possibilità di fare risultato ci sono se lui giocherà normalmente, ovvero in un 3-5-2 con attacchi forti sui lati. Ma poi ci penso, lui immaginerà che giocherò PIC e CA, è troppo scontato, quindi pomperà un solo attacco laterale, ma anche quello centrale, dove, in difesa, io mollerei qualcosa per coprire i suoi classici livelli laterali. Visto che il mio PIC è sicuro, penserà di farlo a sua volta in vista del difficile prossimo turno di coppa e proverà a difendere quelli che sarebbero i miei limitati attacchi da 4-5-1 (unico modulo difensivo in routine).

Così non va, in virtù di questo ragionamento il risultato diviene improbabile e la partita è importante. Quindi cambio, vado di 2-5-3 difendendo solo al centro e su un lato, provando ad indovinare quello che sceglierà di attaccare, gioco normal, gli sto vicinissimo con il centrocampo, con i miei attacchi raggiungo le sue difese, a specialisti son messo meglio io e, infine, dovessi avere un caso di doppio vantaggio perché le mie azioni capitano prima delle sue, ripiego abbondantemente per chiudere la sua rimonta. Le indovino tutte, il risultato mi dà ragione. È comunque un risultato fortunato, ma sicuramente cercato. Nella stessa partita, se avessi giocato il CA, avrei perso.

Ecco 3 diversi esempi di come provare ad utilizzare tattica e tatticismi, contro avversari diversi in caratteristiche e qualità, per capire che intuire l'avversario diventa sempre più difficile mano a mano che si va avanti e spesso, tra random e differenza di valori, non è sufficiente, ma, almeno per me, è sempre divertente e qualche volta è già una soddisfazione averci indovinato anche se non arriva il risultato.

Ovviamente al di là della dedizione alla tattica, sia chiaro, in questo lungo percorso, la fortuna mi ha aiutato, ci sono altri manager come me, molto preparati, con ottimi programmi a lungo termine, che non hanno ottenuto gli stessi successi.

Ricordo comunque una stagione in VII dove totalizzai oltre 30 infortuni ed una in II dove nonostante il possesso fosse spesso e volentieri dalla mia, buone possibilità di segnare, per diverse partite non riuscivo a fare azioni (oltre ad un paio di eliminazioni di coppa con la probabilità dello 0,20% di perdere). Le stagioni invece sfacciatamente fortunate sono state quelle della promozione in II (ai danni di uno sfortunato pirandello85) e la prima in serie A dove la differenza tra punti "rubati" e punti persi era intorno agli 8 a mio favore.

È anche vero che in questo gioco le partite sfortunate capitano a tutti, anche a chi ha la squadra più forte in assoluto, questo è normale per come è strutturato (pochissimi "lanci di dado" decidono una partita) per cui chiunque vinca ha bisogno di un minimo di fortuna, quella fortuna che non gli capiti la partita "no" nei momenti clou.




Seconda parte: (17573)

2014-01-10 10:27:56, 3673 views

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