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E pensavo che fosse solo un gioco...

Una personalissima esperienza di gioco che è diventata una bella esperienza di vita. Hattrick oltre il virtuale, tra amici presenti e ricordi vividi

Era tempo che non scrivevo un testo per questo spazio virtuale. Ora che le "fatiche" mondiali sono alle spalle mi è ripresa la voglia!
Pazientate se vedete di nuovo il mio nick, che nelle ultime settimane è comparso ovunque ed è stato più inflazionato dei saldi di poltrone e sofà!
Iniziamo col dire che non vi parlerò di nazionale, anche se la storia che vi racconterò è nata proprio in occasione delle numerose candidature alle elezioni, che in passato ho ideato per mettere a dura prova la pazienza dei moderatori.
Non so se avete mai riflettuto su di un fatto: quando ci apprestiamo a scrivere un brano o a raccontare un episodio tendiamo ad assumere una centralità nella narrazione, proponendo ai lettori o a chi ci ascolta un angolo di visuale che è marcatamente soggettivo.
Questo mio scritto non farà eccezione.
Vi parlerò di me e di cosa voglia dire per me Hattrick.
Inizialmente, quando più di dieci anni fa mi iscrissi, pensavo che si trattasse solo di un gioco. Un gioco che, in verità, non ho mai ben capito e di cui tuttora mi sfuggono molte dinamiche.
Mi collegavo una o due volte a settimana per impostare una formazione e cercare di comprare qualche promettente player (che puntualmente poi si rivelava una ciofeca). Confesso che non mi divertivo molto.
Non ricordo bene come e neppure quando, ma un giorno mi soffermai sul messaggio MyHT, che mi comparve sullo schermo, annunciando l'inizio delle elezioni per scegliere il CT della nazionale. La giornata era piatta e così per ingannare la noia presentai la mia candidatura.
Iniziò la settimana che avrebbe cambiato per sempre il mio rapporto con Hattrick: aprii il 3d elettorale e conobbi alcuni utenti scalcinati quanto me, con i quali iniziai a scambiare messaggi deliranti.
Il gioco che prima credevo si concentrasse nella giornata del sabato, improvvisamente si trasformò sotto i miei occhi. Mi resi conto che non avevo a che fare solo con degli insignificanti bit.
Certo, il mio approccio non poteva essere compreso da tutti. E ancora una volta si verificò una cosa che è stata la costante della mia vita: ho ricevuto tanto (aiuto nel gioco, affetto, sostegno) da chi apparentemente aveva poco (riconoscimento nella comunità, coinvolgimento, capacità manageriali).
Dico che è una costante perché uno dei primi nitidi ricordi che ho della mia infanzia è il seguente. I miei genitori per motivi di lavoro si trasferirono da Napoli in una località del nord Italia quando ero ancora molto piccolo. Nella mia classe della scuola elementare pochi bambini familiarizzavano con me e riuscii a superare lo shock dell'ambientamento in una realtà così diversa grazie al mio compagno di banco. Era un ragazzino che aveva difficoltà ad esprimersi e una leggera zoppìa nel camminare: per questo era anche lui considerato un diverso. E ricordo che senza proferire parola un giorno, nell'intervallo, spezzò un pezzo della sua focaccia e me lo diede. E così fece sempre nei giorni a venire. Era sicuramente quello che aveva meno possibilità di tutti, ma mi diede moltissimo.
Così anche qui i miei primi passi li ho condivisi con utenti di serie infime come la mia, che mi hanno trasmesso una passione e una gioia che ancora oggi mi spingono a collegarmi a questo che ho scoperto non essere solo un gioco.
Senza quegli iniziali compagni di viaggio molto probabilmente non avrei vissuto i tanti bei momenti (raduni, serate, vacanze) che sono poi seguiti.
L'intento di questo scritto, quindi, è proprio questo: rivolgermi a lettori, magari distratti e occasionali, per far comprendere che ci troviamo in un luogo virtuale e magico dove è possibile conoscere persone speciali.
Persone da cui ti separano molti chilometri e che pure sentirai vicine e inizierai a chiamare amici.
Persone capaci anche di riunirsi come una famiglia nel ricordo di uno di loro che non c'è più, come avvenuto per il caro Fabio "Lesaz".
Proprio a Lesaz abbiamo dedicato il primo storico Oro conquistato dalla nazionale maggiore italiana (17124457.2). E Bentley (membro dello staff della NT) è andato a trovare Fabio lasciandogli una testimonianza di questa dedica (https://ibb.co/jHwU1G).
Quando mi ha inviato la foto mi ha fatto commuovere, così come non sono riuscito a trattenere le lacrime quando ho letto il messaggio che la mamma del nostro amico ha inoltrato a Golconda: ciao Gianluca, volevo ringraziare tutti gli amici di hattrick per aver dedicato la vittoria mondiale al nostro Fabio, o Lesaz come lui si faceva chiamare. Grazie veramente di cuore per il ricordo che avete di lui. Un forte abbraccio a tutti voi amici di Hattrick
Condivido con voi l'emozione fortissima che ha generato in me la lettura di questo messaggio e spero davvero che Fabio, ovunque si trovi in questo momento, possa avvertire l'affetto che ci lega al suo ricordo.
Già durante le fasi finali del mondiale più di una volta ho avuto la sensazione che una mano benevola guidasse l'estrazione dei dadi.
Può sembrare una frase di circostanza, ma vi assicuro che non lo è. E mi piace credere che sia avvenuto proprio così.

E dire che pensavo che questo fosse solo un gioco...

2017-10-03 00:08:56, 558 views

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